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Maria Rosaria Ambrosio1 & Romolo Dorizzi2
1Sezione di Endocrinologia, Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapia Avanzate Università degli Studi di Ferrara
2Laboratorio, UO Corelab-Laboratorio Unico di Area Vasta Romagna, Pievesestina di Cesena (FC)

 

Indagini basali

 

Test dinamici

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Maria Rosaria Ambrosio1 & Romolo Dorizzi2
1Sezione di Endocrinologia, Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapia Avanzate Università degli Studi di Ferrara
2Laboratorio, UO Corelab-Laboratorio Unico di Area Vasta Romagna, Pievesestina di Cesena (FC)

 

Alterazioni delle concentrazioni di TSH
  Diminuite da Aumentate da
Cause fisiopatologiche ipertiroidismo primario
ipopituitarismo
ipercortisolismo
depressione (più frequentemente)
malattia grave
anoressia
cachessia
ipotiroidismo primario
tiroidite di Hashimoto
fase di recupero da gravi malattie
resistenza agli ormoni tiroidei
TSHoma
secrezione ectopica di TSH (cancro polmone e mammella)
depressione (meno frequentemente)
Modificazioni farmaco-indotte

(con i metodi di III generazione non diventa mai < 0.1 mU/L)

Ormoni tiroidei
Amiodarone
Dopamina (a dosi > 1 µg/kg)
Serotonina
Gastrina
Corticosteroidi
Testosterone
Dobutamina (alte dosi)
Somatostatina
GH
Bexarotene
Metformina
Bromocriptina
Carbamazepina
Eparina
LevoDOPA
Colecistochinina
Gastrin-releasing peptide
Neuropeptide Y
Interleuchina 1ß e 6
Tumor necrosis factor

TRH
ADH
Endorfine e oppiacei
Adrenalina
Estrogeni
Antagonisti della dopamina (metoclopramide, domperidone)
Amiodarone
Litio
Clomifene
Aloperidolo
Fenotiazine
Prostaglandine
Glucagon-like peptide 1
Galanina
Leptina

 

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2Laboratorio, UO Corelab-Laboratorio Unico di Area Vasta Romagna, Pievesestina di Cesena (FC)

 

Alterazioni delle concentrazioni di ormoni tiroidei liberi
  Diminuite da Aumentate da
Cause fisiopatologiche (soggetti eutiroidei possono registrare fluttuazioni durante malattie acute e croniche non tiroidee)
  • ipotiroidismo (primario, centrale)
  • sindrome da bassa T3 (euthyroid sick syndrome con TSH normale, in corrispondenza di malattie croniche, per esempio diabete mellito, o gravi malattie non tiroidee)
  • terzo trimestre di gravidanza
ipertiroidismo

Modificazioni farmaco-indotte
NB: la maggior parte dei farmaci interferisce sui livelli di proteine di trasporto o con il legame degli ormoni a queste, senza influenzare quindi i livelli di ormoni liberi che sono misurati con la tecnologia di riferimento in dialisi all’equilibrio. I metodi automatici sono influenzati in modo e con intensità diversi. Trovare queste alterazioni in un soggetto che assume questi farmaci non corrisponde ad una patologia, ma il loro rilievo nei pazienti portatori di patologia ipotalamo-ipofisaria li rende di difficile inquadramento

Bloccano il trasporto intratiroideo di iodio:

  • tiocianato
  • perclorato
  • litio
  • nitrito
  • bromo
  • fluoro
  • etionamide

Inibiscono iodinazione Tg e accoppiamento tirosine:

  • anti-tiroidei
  • sulfonamidi (acetazolamide, sulfamidici)
  • sulfaniluree
  • ketoconazolo
  • aminoglutetimide
  • acido para-amino-salicilico e para-amino-benzoico
  • resorcinolo

Inibitori della secrezione:

  • iodio e sostanze iodate (ad alte dosi)
  • litio

Stimolatori del metabolismo e/o della desiodazione a T3:

  • fenobarbital, difenilidantoina, carbamazepina
  • rifampicina (del 20-40%)
  • resine (colestiramina e colestipol)
  • solfato di ferro
  • idrossido di Al
  • sucralfato
  • imatinib
  • sevelamer
  • coveselam
  • carbonato di lantanio
  • bexarotene

Meccanismo sconosciuto:

  • interferoni
  • interleuchina-2
  • fenilbutazone
  • sunitinib e sorafenib
  • talidomide
  • mitotane
  • anti-retrovirali (stavudina)
  • eparina (quando si impiegano metodi basati sull’”analogo”)
  • metadone

FT4:

  • eparina (nei metodi in dialisi transitoriamente)
  • furosemide
  • acido meclofenamico

FT4 con diminuzione di FT3 (per inibizione desiodazione):

  • iodio
  • amiodarone
  • glucocorticoidi (modestamente)
  • beta-bloccanti (propranololo)
  • propiltiouracile

 

Bibliografia

  1. Ekins R. Analytic measuremens of free thyroxine. Clin Lab Med 1993, 13: 599-630.
  2. Kvetny J. The significance of clinical euthyroidism on reference range for thyroid hormones. Eur J Intern Med 2003, 14: 315-20.
  3. Dufour DR. Laboratory tests of thyroid function: uses and limitations. Endocr Metab Clin North Am 2007, 36: 579-94.
  4. Nelson JC, et al. Analytical performance of free and total thyroxine assays. Clin Chem 1996, 42: 146-54.
  5. Zucchelli GC, et al. Progress report on a national quality-control survey of triiodothyronine and thyroxin assay. Clin Chem 1984, 30: 395-8.
  6. Holm SS, et al. Reference methods for the measurement of free thyroid hormones in blood: evaluation of potential reference methods for free thyroxine. Clin Biochem 2004, 37: 85-93.
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Test con TRH
Indicazioni

Diagnosi differenziale fra TSHoma e sindrome da resistenza agli ormoni tiroidei.

Non riveste nessuna utilità pratica in altre situazioni:

Controindicazioni Macroadenoma ipofisario, terapia anti-coagulante orale: sono stati segnalati (in pazienti con adenoma ipofisario non secernente) casi rari di apoplessia ipofisaria e infarto del miocardio.
Materiale necessario per l’esecuzione 1 fl di TRH da 200 μg.
Relazione con età, sesso, peso corporeo, gravidanza Declino della risposta del TSH con l’età
Maggiore risposta nelle donne in premenopausa
Esecuzione Dopo il prelievo basale, iniezione ev lenta seguita da prelievi ai tempi 15’, 30’, 60’
Dosaggio TSH
Possibili effetti collaterali Nausea e vomito, cefalea, bocca secca, urgenza minzionale, flushing al volto, sudorazione.
Parametri da monitorare durante l’esecuzione Pressione arteriosa
Manovre da eseguire dopo la fine del test Nessuna
Valutazione risultati

Soggetti normali aumento del TSH

  • < 40 anni: di 5-6 mU/L
  • > 40 anni: di 2-3.5 mU/L
Grande variabilità inter-individuale.
Interpretazione Il mancato aumento del TSH dopo TRH suggerisce ma non è diagnostico di TSHoma. Occorre considerare la bassa sensibilità del test (nei pazienti non trattati a livello tiroideo la non responsività del TSH al TRH ha sensibilità del 71% e specificità del 96%).
Attendibilità e ripetibilità dei risultati Notevole ripetibilità individuale, la terapia con steroidi e dopamino-agonisti può sopprimere la secrezione di TSH, risposta ridotta nei casi di grave malattia non tiroidea, di insufficienza renale e di alcolismo.
Giudizio complessivo costo beneficio e costo-efficacia Utile ma non diagnostico nella diagnosi differenziale fra TSHoma e sindrome da resistenza agli ormoni tiroidei
Bibliografia Allahabadia A, et al. Dynamic thyroid stimulating hormone tests: do they still have a role? J Endocrinol Invest 2003, 26 (7 Suppl): 31-8

 

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Test con TiTre
Indicazioni Diagnosi differenziale dell’inappropriata secrezione di TSH
Meccanismo d’azione Valuta l’autonomia funzionale della secrezione di TSH rispetto al feed-back della tri-iodotironina
Controindicazioni Età avanzata, cardiopatie, gravidanza
Materiale necessario per l’esecuzione 54 cpr di tri-iodotironina (TiTre) da 20 μg
Precauzioni Eventuale associazione con ß-bloccanti
Esecuzione

Somministrazione refratta di tri-iodotironina (TiTre) per 10 giorni a dosi incrementali:

  • 3 cp/die da 20 μg per 3 giorni (60 μg/die nel corso delle 24 ore)
  • 5 cp/die da 20 μg per 3 giorni (100 μg/die nel corso delle 24 ore)
  • 10 cp/die da 20 μg per 3 giorni (200 μg/die nel corso delle 24 ore).
Dosaggio
  • prima di iniziare la somministrazione di TiTre: prelievo per TSH
  • prelievo con dosaggio di TSH (SHBG se possibile) al 4°, 7°, 10° giorno
Possibili effetti collaterali Sintomi compatibili con ipertiroidismo (tachicardia, agitazione, tremori, insonnia)
Parametri da monitorare durante l’esecuzione Ritmo e frequenza cardiaca (eventuale monitoraggio ECG), pressione arteriosa
Manovre da eseguire dopo la fine del test Nessuna
Valutazione risultati Soggetto normale: TSH indosabile dal 4° giorno (e SHBG aumentato)
Interpretazione
  • TSHoma: mancata soppressione del TSH
  • RTH: soppressione incompleta di TSH e mancato aumento SHBG
Attendibilità e ripetibilità dei risultati Scarsità di dati disponibili in letteratura per la comparsa di effetti collaterali legati alla somministrazione del farmaco
Giudizio complessivo costo beneficio e costo-efficacia Test con il maggiore valore diagnostico di inappropriata secrezione di TSH
Bibliografia
  1. Beck-Peccoz P, et al. TSH-secreting adenomas. Best Pract Res Clin Endocrinol Metab 2009, 23: 597-606.
  2. Beck-Peccoz P, et al. Thyrotropin-secreting pituitary tumors. Endocr Rev 1996, 17: 610-38.
  3. Valdes Socin H, et al. The changing spectrum of TSH-secreting pituitary adenomas: diagnosis and management in 43 patients. Eur J Endocrinol 2003, 148: 433-42.

 

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Indagini basali

 

Test dinamici

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Alterazioni delle concentrazioni delle gonadotropine
  Diminuite da Aumentate da
Cause fisiopatologiche

ipopituitarismo
ipercortisolismo
depressione
cachessia
intensa attività fisica
anoressia
malnutrizione
gravidanza

ipogonadismo primario maschile e femminile
Modificazioni farmaco-indotte estrogeni
progestinici
androgeni
GnRH agonisti
estrogeni a bassa dose
clomifene

 

Bibliografia

  1. Gharib SD, et al. Molecular biology of the pituitary gonadotropins. Endocr Rev 1990, 11: 177-99.
  2. Themmen A, et al. Mutations of gonadotropins and gonadotropin receptors: elucidating the physiology and pathophysiology of pituitary-gonadal function. Endocr Rev 2000, 21: 551-83.
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Alterazioni delle concentrazioni di testosterone
  Diminuite da Aumentate da 
Cause fisiopatologiche

età
ipogonadismo maschile e LOH (low onset hypogonadism)
ipopituitarismo
malattie acute e croniche
riduzione di SHBG

pubertà maschile (rispetto all'epoca precedente)
ipercortisolismo ACTH-dipendente (nell'ACTH-indipendente la lesione surrenalica può produrre anche una quota di androgeni, clinicamente rilevabile solo nelle donne)
carcinoma surrenalico
ovaio micropolicistico
sindrome adreno-genitale
resistenza degli organi bersaglio (s. di femminilizzazione testicolare)

Modificazioni farmaco-indotte estrogeni hCG
autosomministrazione di androgeni a scopo anabolizzante (doping o culturismo)
mitotane, tamoxifene (aumentano SHBG)

 

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Alterazioni delle concentrazioni di estradiolo
  Diminuite da Aumentate da
Cause fisiopatologiche età (menopausa)
ovariectomia
ipogonadismo
ipopituitarismo
malattie croniche
gravidanza
policistosi ovarica
tumori estrogeno-secernenti maschili (surrenalico e testicolare) e femminili (surrenalico e ovarico)
cisti follicolari
cirrosi epatica
Modificazioni farmaco-indotte estrogeni (anche alimentari, cosmetici e ambientali)
progestinici
androgeni
hCG
gonadotropine

 

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Test con prelievi multipli per gonadotropine durante fisiologica
Indicazioni Valutazione della pubertà precoce (valutano l’attivazione dell’asse gonadico).
Meccanismo d’azione Due anni prima della comparsa dei caratteri sessuali secondari compare la pulsatilità del GnRH, seguita da quella delle gonadotropine, soprattutto LH,  che è dapprima notturna e caratterizzata da un aumento prima della frequenza e poi dell’ampiezza dei pulsi secretori.
Controindicazioni Nessuna
Materiale necessario per l’esecuzione Soluzione fisiologica
Relazione con età, sesso, peso corporeo, gravidanza

Nei prepuberi FSH > LH.
All’inizio della pubertà LH diventa maggiore di FSH e con il progredire della pubertà aumenta la pulsatilità di LH.

Precauzioni Nessuna
Procedure abbinabili Può essere eseguito prima del GnRH agonista
Esecuzione Prelievi ogni 20 minuti per almeno 3 ore
Dosaggio LH e FSH
Possibili effetti collaterali Nessuno
Parametri da monitorare durante l’esecuzione Nessuno
Manovre da eseguire dopo la fine del test Nessuna
Valutazione risultati Per distinguere la presenza dei picchi secretori è importante distinguerli dal “rumore di fondo”, dipendente dalla variabilità intra-assay del metodo. Un metodo comune è quello di considerare picco un aumento rispetto al punto inferiore precedente che sia maggiore di 2 DS della variabilità intra-assay.
Interpretazione Un valore di LH > 4 mU/L è indicativo di attivazione puberale.
Giudizio complessivo costo beneficio e costo-efficacia Test utile dal punto di vista fisiopatologico, ma poco pratico e spesso ineseguibile perché richiede ospedalizzazione per i picchi notturni e allettamento prolungato del paziente in età infantile.

 

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Test con GnRH (o agonista)
Indicazioni Valutazione della riserva ipofisaria delle gonadotropine e della risposta degli organi bersaglio (ovaio e/o testicolo). Diagnosi di pubertà precoce, amenorrea, ipogonadismo maschile.
Meccanismo d’azione Il GnRH ipotalamico è il fisiologico regolatore della secrezione di gonadotropine. L’esecuzione di una prova di stimolo con Buserelin può essere utile a svelare il meccanismo patogenetico (ipotalamico o ipofisario) che sostiene l’amenorrea, anche se a fini pratici l’utilità è scarsa.
Controindicazioni Nessuna
Materiale necessario per l’esecuzione In assenza di disponibilità commerciale di GnRH, Buserelin acetato 1 fl da 0.1 mg.
Relazione con età, sesso, peso corporeo, gravidanza La risposta fisiologica si stabilisce alla pubertà. L’incremento dell’LH aumenta progressivamente in entrambi i sessi dallo stadio puberale I allo stadio IV di Tanner.
Precauzioni Escludere gravidanza
Procedure abbinabili Dopo prelievi seriati durante fisiologica
Esecuzione Dopo il prelievo basale al tempo 0, iniezione sc di buserelin acetato, con successivi prelievi dopo 30’, 60’ e 120’ per LH ed FSH e dopo 24 ore per LH, FSH, 17β-E2 e testosterone.
Dosaggio LH, FSH, 17β-E2 e testosterone
Possibili effetti collaterali Raramente vampate di calore.
Parametri da monitorare durante l’esecuzione Nessuno
Manovre da eseguire dopo la fine del test Nessuna
Valutazione risultati

Nel soggetto normale prepubere il rapporto LH/FSH è < 0.7 nelle femmine e < 1 nei maschi.
Nel soggetto normale si ha risposta prevalente di LH (a 120’ arriva a 8-10 volte rispetto al basale e a 24 ore a 5 volte rispetto al basale) rispetto ad FSH (a 120‘ arriva a 4 volte rispetto al basale e a 24 ore a 3 volte rispetto al basale), con un rapporto LH/FSH che si mantiene intorno a 2.5. A 24 ore estradiolo aumenta di circa 4 volte rispetto al basale e testosterone di 1.5 volte.

Interpretazione Un rapporto LH/FSH > 0.7 nelle femmine e > 1 nei maschi è indicativo di attivazione puberale.
La risposta di LH al test distingue la pubertà precoce vera da quella gonadotropino-indipendente (in cui non si ottiene risposta). La risposta di FSH non distingue le 2 categorie.
Nell’ipogonadismo ipogonadotropo vi è una mancata o ridotta risposta delle gonadotropine, con prevalente risposta di FSH rispetto ad LH.
Attendibilità e ripetibilità dei risultati

Buona ripetibilità.
La sensibilità di LH basale per la diagnosi di pubertà precoce vera è del 71.4% nei maschi, del 62.7% nelle femmine.
In entrambi i sessi LH basale ha specificità e valore predittivo positivo del 100%.

Giudizio complessivo costo beneficio e costo-efficacia

Il test è poco costoso e facile da eseguire.
Vista l’attuale mancata disponibilità commerciale di GnRH naturale, rappresenta l’unica possibilità per la diagnosi di attivazione puberale e nella differenziazione tra pubertà centrale (o gonadotropino-dipendente) e gonadotropino-indipendente.
È l’unica scelta nella valutazione della riserva ipofisaria di gonadotropine per amenorree e ipogonadismo ipogonadotropo.

Bibliografia Kim HK et al. Gonadotropin-releasing hormone stimulation test for precocious puberty. Korean J Lab Med 2011, 31: 244-9

 

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Indagini basali

 

Test dinamici

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Alterazioni delle concentrazioni di GH
  Diminuite da Aumentate da
Cause fisiopatologiche età avanzata
deficit selettivo e ipopituitarismo
obesità
esercizio fisico
sonno
pubertà
acromegalia
ipertiroidismo
diabete mellito tipo I
cirrosi epatica
disturbi dell’alimentazione (malnutrizione/anoressia nervosa)
insufficienza renale cronica
depressione
sepsi
Modificazioni farmaco-indotte somatostatina
glucosio
acidi grassi
beta-agonisti
atropina
anti-muscarinici (pirenzepina)
glucocorticoidi ad alte dosi
aminoacidi
dopamina
alfa-agonisti
clonidina
glucagone
beta-bloccanti
teofillina
anti-colinesterasici (piridostigmina)
glucocorticoidi a basse dosi

 

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Alterazioni delle concentrazioni di IGF-1
  Diminuite da Aumentate da
Cause fisiopatologiche età
deficit selettivo di GH e ipopituitarismo
disturbi dell’alimentazione (malnutrizione/anoressia nervosa)
diabete mellito tipo 1
cirrosi epatica
insufficienza renale cronica
ipotiroidismo

pubertà
gravidanza
acromegalia
ipertiroidismo
obesità

Modificazioni farmaco-indotte estrogeni (orali ma non transdermici) GH

 

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Test con prelievi multipli per GH durante fisiologica
Indicazioni Primo esame nella diagnosi di acromegalia/gigantismo e nel monitoraggio della terapia farmacologica dell’acromegalia/gigantismo durante trattamento con farmaci dopaminergici e con analoghi della somatostatina (non con l’antagonista del recettore del GH).
Meccanismo d’azione Determinare l’entità della secrezione basale di GH (variabilità circadiana in rapporto a picchi secretori).
Controindicazioni Nessuna
Materiale necessario per l’esecuzione Soluzione fisiologica
Relazione con età, sesso, peso corporeo, gravidanza

Nessuna

Precauzioni Attenzione al carico idro-salino nei pazienti con compenso cardio-circolatorio labile (cardiomiopatia acromegalica)
Procedure abbinabili Può essere eseguito prima dell’OGTT.
Esecuzione Non esiste una metodica standardizzata ed i prelievi sono eseguiti ogni 15-30 minuti con un minimo di tre.
Dosaggio GH
Possibili effetti collaterali Nessuno
Parametri da monitorare durante l’esecuzione Nessuno
Manovre da eseguire dopo la fine del test Nessuna
Valutazione risultati

Sulla base della metodica di dosaggio impiegata.
Non esistono valori “normali” di GH.
Valori dosabili richiedono l’esecuzione di OGTT.
Valori dosabili di GH indicano sicuramente acromegalia solo allorché sono molto elevati (> 30-40 μg/L), in concomitanza di livelli patologici di IGF-I e di appropriato contesto clinico.
Anche valori estremamente ridotti (< 1 μg/L) non escludono l'acromegalia, quando i livelli di IGF-I sono patologici e il contesto clinico è appropriato (“micromegalia”).

Interpretazione In caso di acromegalia indicano l’entità della secrezione dell’adenoma e gli effetti del trattamento (intervento chirurgico, terapia medica, radioterapia).
Attendibilità e ripetibilità dei risultati

Risultati dipendenti dal kit usato.
Falsi positivi (riscontro di valori elevati): prelievo durante picco secretorio spontaneo, attività fisica, statura elevata, giovane età, stress, diabete mellito tipo I, cirrosi epatica, malnutrizione, anoressia nervosa, uremia, depressione, obesità, ipertiroidismo.

Giudizio complessivo costo beneficio e costo-efficacia

Indice approssimativo dell’entità della secrezione media e dell’effetto di ogni trattamento, alla portata di ogni laboratorio.
Indice epidemiologico solido, inteso come presenza di valori “sicuri” per quanto riguarda la mortalità del paziente acromegalico.

 

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Test con carico orale di glucosio (OGTT)
Indicazioni Diagnosi di acromegalia/gigantismo e per valutare la guarigione dopo terapia chirurgica (timing del test: già dopo una settimana se non eseguito pre-trattamento con analoghi della somatostatina).
Meccanismo d’azione Valuta la soppressione della secrezione di GH all’azione inibitoria del glucosio somministrato per via orale (che si esercita attraverso l’attivazione della secrezione di somatostatina endogena) e la tolleranza glucidica (ed eventualmente l’insulino-resistenza).
Controindicazioni Diabete mellito conclamato.
Materiale necessario per l’esecuzione Glucosio anidro da pesare nella quantità di 75 g, poi sciogliere in 300 mL di acqua (o the non zuccherato).
Relazione con età, sesso, peso corporeo, gravidanza Nessuna
Precauzioni Nessuna
Procedure abbinabili Può essere eseguito subito dopo l’esecuzione di prelievi multipli per GH durante infusione di fisiologica.
Esecuzione Dopo il prelievo basale, il paziente ingerisce la soluzione di glucosio (in 5-10 minuti), seguita da prelievi ogni 30 minuti fino a 120’ (tempi: 0, +30’, +60’, +90’, +120’).
Dosaggio GH, glicemia, insulinemia.
Possibili effetti collaterali Nausea e vomito. In caso di vomito, sospendere l’esame e annullare il dosaggio sui campioni già prelevati.
Parametri da monitorare durante l’esecuzione Nessuno
Manovre da eseguire dopo la fine del test Nessuna
Valutazione risultati I valori di GH dipendono dalla metodica impiegata. Risposta normale (metodica ultrasensibile): GH < 0.14 μg/L.
Interpretazione

Paziente alla prima valutazione: GH < 0.14 μg/L esclude la diagnosi.
Paziente post-chirurgico:

  • GH < 0.14 μg/L: guarigione;
  • GH 0.14-1 μg/L: da valutare in relazione a livelli di IGF-I, risonanza  magnetica sellare e follow-up;
  • GH > 1 μg/L: persistenza di attività di malattia.
Attendibilità e ripetibilità dei risultati

Risultati dipendenti dal kit usato.
Falsi positivi (mancata soppressione): diabete mellito tipo I, cirrosi epatica, malnutrizione, anoressia nervosa, uremia, depressione, obesità.

Giudizio complessivo costo beneficio e costo-efficacia

L’esame può essere tralasciato nella diagnosi iniziale di acromegalia/gigantismo quando i valori di GH e IGF-I sono francamente patologici con un appropriato contesto clinico.
Gold standard nel giudizio sulla guarigione post-chirurgica.

Bibliografia
  1. Katznelson L, et al. American Association of Clinical Endocrinologists medical guidelines for clinical practice for the diagnosis and treatment of acromegaly-2011 update. Endocr Pract 2011, 17 Suppl 4: 1-44.
  2. Giustina A, et al. A Consensus on Criteria for Cure of Acromegaly. J Clin Endocrinol Metab 2010, 95: 3141-8.
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Test con GHRH + Arginina
Indicazioni Diagnosi di ipostaturismo e di deficit di GH nell’adulto.
Meccanismo d’azione Il test determina una stimolazione massimale della secrezione di GH, in quanto inibisce contemporaneamente il tono somatostatinergico (mediante l’infusione di arginina) e stimola la secrezione di GH (mediante il suo releasing-hormone GHRH).
Controindicazioni Nessuna
Materiale necessario per l’esecuzione Arginina cloridrata 30% flacone da 100 mL (nella maggior parte dei casi va preparata come galenico dalla farmacia)
GHRH.
Relazione con età, sesso, peso corporeo, gravidanza Dose di arginina: 0.5 g/kg peso corporeo (fino a un massimo di 30 g).
Dose di GHRH: 1 μg/kg.
Precauzioni Deve essere eseguito solo dopo aver ottimizzato il trattamento sostitutivo delle altre carenze ormonali (tiroidea, surrenalica e steroidi sessuali).
Non deve essere eseguito nei pazienti in cui siano presenti altri stati patologici che controindicano l’impiego di GH come terapia sostitutiva: neoplasie attive, retinopatia diabetica, diabete mellito con scadente controllo metabolico.
Esecuzione Pesare il paziente per calcolare la dose di Arginina (se pesa più di 60 kg: dose fissa 30 g) e di GHRH.
Non occorre il prelievo basale.
Al tempo 0’ iniziare l’infusione di Arginina, da completare in 30 min, e iniettare GHRH ev in bolo.
Prelievi dopo 45’ e 60’ dall’inizio del test
Dosaggio GH
Possibili effetti collaterali Nausea, vomito durante infusione di Arginina.
Parametri da monitorare durante l’esecuzione Nessuno
Manovre da eseguire dopo la fine del test Nessuna
Valutazione risultati Deficit grave: GH < 9 μg/L
Deficit parziale: GH 9 ÷ 16 μg/L
Interpretazione La risposta al test dipende dal valore di BMI del soggetto testato:
  • per BMI < 25 la risposta è deficitaria se GH < 11.5 μg/L
  • per BMI 25-30 se GH < 8 μg/L
  • per BMI > 30 se GH < 4.2 μg/L
Attendibilità e ripetibilità dei risultati Test ripetibile, privo di effetti collaterali
Giudizio complessivo costo beneficio e costo-efficacia Il test non viene ancora considerato il gold standard nella valutazione della secrezione di GH. Tuttavia, per la buona tollerabilità, l’esecuzione sicura e priva di rischi e la ripetibilità dei risultati, l’esame è diventato sempre più diffuso in tutto il mondo.
Bibliografia
  1. Molitch ME, et al. Evaluation and treatment of adult growth hormone deficiency: an Endocrine Society clinical practice guideline. J Clin Endocrinol Metab 2011, 96: 1587-609.
  2. Corneli G, et al. Cut-off limits of the GH response to GHRH plus arginine test and IGF-I levels for the diagnosis of GH deficiency in late adolescents and young adults. Eur J Endocrinol 2007, 157: 701-8.
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Maria Rosaria Ambrosio1 & Romolo Dorizzi2
1Sezione di Endocrinologia, Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapia Avanzate Università degli Studi di Ferrara
2Laboratorio, UO Corelab-Laboratorio Unico di Area Vasta Romagna, Pievesestina di Cesena (FC)

 

Indagini basali

 

Test dinamici

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Maria Rosaria Ambrosio1 & Romolo Dorizzi2
1Sezione di Endocrinologia, Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapia Avanzate Università degli Studi di Ferrara
2Laboratorio, UO Corelab-Laboratorio Unico di Area Vasta Romagna, Pievesestina di Cesena (FC)

 

Alterazioni delle concentrazioni di PRL
  Diminuite da Aumentate da
Cause fisiopatologiche ipofisectomia
apoplessia ipofisaria
stress
gravidanza
allattamento
stimolazione dei capezzoli
prolattinoma
deconnessione ipotalamo-ipofisaria da qualunque tipo di malformazione o massa espansiva della regione (neoplastica, infiammatoria, granulomatosa, infiltrativa)
acromegalia
ipotiroidismo primario
insufficienza renale
lesioni della parete toracica
Modificazioni farmaco-indotte dopamina e farmaci dopamino-agonisti (anti-Parkinsoniani) Anti-dopaminergici
  • gastroenterici: metoclopramide, sulpiride, domperidone
  • anti-psicotici: fenotiazine, butirrofenoni)
estrogeni
anestesia
anti-ipertensivi: reserpina, metilDOPA, verapamil
oppioidi
anfetamine
allucinogeni
interferenti con la serotonina (anti-depressivi)
risperidone
anti-H2 (cimetidina)

 

Bibliografia

  1. Molitch ME. Medication-induced hyperprolactinemia. Mayo Clin Proc 2005, 80: 1050-7.
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Maria Rosaria Ambrosio1 & Romolo Dorizzi2
1Sezione di Endocrinologia, Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapia Avanzate Università degli Studi di Ferrara
2Laboratorio, UO Corelab-Laboratorio Unico di Area Vasta Romagna, Pievesestina di Cesena (FC)

 

Test con prelievi multipli per PRL durante fisiologica
Indicazioni

Valutazione della secrezione basale di PRL (sensibilità della sua secrezione in rapporto allo stress) e costituiscono la prima tappa nella diagnosi di iperprolattinemia patologica.
Non hanno indicazione nel monitoraggio della terapia farmacologica con dopaminergici (sufficiente eseguire un solo prelievo).

Controindicazioni Nessuna
Materiale necessario per l’esecuzione Soluzione fisiologica
Relazione con età, sesso, peso corporeo, gravidanza

Marcato aumento in gravidanza (considera la gravidanza nella paziente amenorroica).

Precauzioni In alcuni casi di iperprolattinemia da grave stress, in assenza di contesto clinico, sono necessari prelievi per un periodo più prolungato.
Esecuzione Non esiste una metodica standardizzata ed i prelievi sono eseguiti ogni 20-30 minuti con un minimo di tre.
Dosaggio PRL
Possibili effetti collaterali Nessuno
Parametri da monitorare durante l’esecuzione Nessuno
Manovre da eseguire dopo la fine del test Nessuna
Valutazione risultati

Valori patologici di PRL (> del valore superiore di riferimento) in assenza di interferenza farmacologica e di macroprolattinemia, richiedono sempre l’esecuzione di RMN sellare con gadolinio.
Valori > 150-200 ng/mL sono sempre indicativi di produzione patologica di PRL da parte della lesione tumorale (micro/macrodenoma).
NB: è sempre necessario escludere cause iatrogene/farmacologiche di iperPRL.

Interpretazione

L’entità dell’ipersecrezione di PRL nei casi di macroadenoma PRL-secernente è frequentemente proporzionale alle dimensioni dell’adenoma.
Nei casi di iperprolattinemia sostenuti da macroadenoma ipofisario (> 10 mm), considera la rimanente funzione ipofisaria.
Considera sempre l’unità di misura (ng o μU) adottata nel dosaggio (1 ng/mL = 21 μU/mL).

Attendibilità e ripetibilità dei risultati

Falsi positivi (riscontro di valori elevati in assenza di contesto clinico): presenza di macroprolattinemia e di anticorpi eterofili.

Giudizio complessivo costo beneficio e costo-efficacia

Indice dell’entità della secrezione di PRL, alla portata di ogni laboratorio.