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Dominique Van Doorne

 

La scintigrafia tiroidea viene eseguita mediante somministrazione, per bocca o per endovena, di una piccola dose di un radioisotopo (più spesso Iodio-131 o Tecnezio-99), che la tiroide capta selettivamente. Il paziente viene quindi fatto distendere su un lettino e uno speciale contatore (una “gamma camera” o uno “scanner”) viene avvicinato al suo collo per misurare le debolissime radiazioni emesse dalla tiroide e dai singoli noduli che si trovano al suo interno.

Si tratta di un'indagine sicura e non invasiva. Tuttavia, poichè la scintigrafia richiede l'impiego di preparati radioattivi è assolutamente controindicata in gravidanza e richiede l'adozione di alcune misure di radioprotezione.

Una tiroide normale capta in modo diffuso e omogeneo il radioisotopo, producendo una caratteristica immagine a farfalla di densità (o colore) uniforme.

Nell'ipertiroidismo da morbo di Basedow la tiroide capta molto e la curva di captazione ha un andamento tipico, mentre nella tiroidite subacuta la ghiandola non capta praticamente nulla.

Un nodulo tiroideo che funziona troppo appare come una zona di segnale molto più intenso (o colorato) rispetto al tessuto tiroideo circostante ed è chiamato “nodulo caldo”. Al contrario, un nodulo che funziona meno della ghiandola normale non capta il radioisotopo ed appare quindi come una zona più chiara o meno colorata ed è definito “nodulo freddo”.