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Dominique Van Doorne

 

L'ipertiroidismo è un quadro clinico da eccessiva quantità di ormoni tiroidei in circolo, dovuto nella maggior parte dei casi ad ipersecrezione di ormoni da parte della tiroide (malattia di Graves-Basedow e noduli tiroidei iperfunzionanti) oppure da una distruzione più o meno marcata del tessuto tiroideo (tiroidite subacuta, tiroidite post-partum, tiroidite da farmaci).

 

Malattia di Graves-Basedow
La malattia di Graves-Basedow è la forma più frequente di ipertiroidismo. E' causata da un'infiammazione di carattere cronico della tiroide, su base autoimmune. In particolare, la malattia è riconducibile alla comparsa di autoanticorpi anti-recettore del TSH (TRAb), che hanno la capacità di “attivare” la tiroide attraverso il legame con il recettore del TSH situato sulle cellule tiroidee. Nelle forme classiche, l'aumentata produzione di ormoni tiroidei si associa all'incremento dimensionale della ghiandola (gozzo diffuso).
In una quota minoritaria di pazienti, gli anticorpi possono causare l'infiammazione dei tessuti retro-orbitari e la conseguente discrepanza tra la cavità ossea dell'orbita (inestensibile) e il suo contenuto. Ciò determina la protrusione (spinta in fuori) dei bulbi oculari, chiamata “esoftalmo”. Le manifestazioni a carico degli occhi e dei tessuti peri-oculari possono essere di varia entità: irritazione degli occhi, senso di secchezza, eccessiva lacrimazione, sporgenza dei globi oculari che può rendere difficile la chiusura delle palpebre, gonfiore della palpebre, e, più raramente, visione doppia. La comparsa di tali segni e sintomi nel paziente con ipertiroidismo richiede una immediata valutazione specialistica e l'eventuale adozione di terapie specifiche, che possono contemplare la somministrazione di corticosteroidi, e in taluni casi provvedimenti chirurgici. L'infiammazione del tessuto orbitario è più frequente nei fumatori; è pertanto fortemente consigliabile che i pazienti affetti da ipertiroidismo si astengano dal fumo.

 

Nodulo tossico (adenoma) e gozzo nodulare tossico
Un nodulo tiroideo viene chiamato “autonomo” o “ipersecernente” o “tossico” quando funziona in eccesso, autonomamente, non in risposta allo stimolo del TSH. L’ipersecrezione può essere lieve e non dare sintomi di ipertiroidismo (cosiddetto nodulo pretossico), con ormoni tiroidei al limite alto della norma e TSH basso (vedi cosa è la tiroide e a cosa serve). Altre volte il nodulo secerne grandi quantità di ormoni, dando il quadro di ipertiroidismo (cosiddetto nodulo “tossico”) con FT3 e FT4 alti e TSH basso.
Per gozzo multinodulare tossico si intende un gozzo nodulare nel quale uno o più noduli diventano iperfunzionanti; è più comune nelle persone anziane e nelle zone di carenza iodica. L’uso di sale iodato, al contrario di quanto generalmente creduto, riduce nettamente l’incidenza del gozzo multinodulare tossico, come dimostrato in tutti paesi dove più del 90% della popolazione consuma sale iodato da più di 20 anni. La scintigrafia tiroidea con Tc-99 o Iodio-131 mette in evidenza i noduli iperfunzionanti perché captano avidamente il radiotracciante (nodulo ”caldo”), mentre spesso il restante parenchima tiroideo non capta per la soppressione del TSH.

 

Altre patologie tiroidee che si accompagnano a ipertiroidismo
La tiroidite subacuta di De Quervain, la tiroidite post-partum, la tiroidite silente linfocitica e la tiroidite da farmaci hanno tutte, molto spesso, una fase di ipertiroidismo seguita da una fase di ipotiroidismo.

 

Quali sono i sintomi da ipertiroidismo ?
I sintomi dell'ipertiroidismo variano da soggetto a soggetto, secondo l'intensità della malattia e secondo l'età. Possono esserci:

  • nervosismo, agitazione, facile irritabilità
  • tremore alle mani
  • battito cardiaco accelerato
  • intolleranza al caldo
  • mani sudate, eccessiva sudorazione corporea
  • perdita di peso nonostante l'aumento di appetito
  • stanchezza
  • debolezza muscolare
  • frequente emissione di feci molli
  • alterazioni mestruali

 

Come si cura l'ipertiroidismo
La terapia dell'ipertiroidismo può essere farmacologica, radiometabolica e chirurgica.
La terapia farmacologica con Metimazolo o Propiltiouracile permette di "frenare" la produzione eccessiva di ormoni tiroidei. Nel morbo di Basedow la terapia deve essere proseguita per molti mesi (fino a 18-24 mesi), mentre nel caso di nodulo tossico la terapia serve solo ad abbassare gli ormoni tiroidei per migliorare le condizioni generali prima dell'intervento chirurgico o della terapia radiometabolica.
La terapia radiometabolica con piccole dosi di radioiodio è molto efficace perché la tiroide è avida di iodio, in particolare nella fase di iperattività. Il radioiodio captato distrugge, nelle settimane successive l'assunzione, il nodulo tossico ipercaptante o tutta la tiroide nel Morbo di Basedow.
A volte è necessario ricorrere all'intervento chirurgico per una rimozione della tiroide o del nodulo tossico.