Stampa

Dominique Van Doorne

 

Il carcinoma tiroideo può essere distinto in diversi tipi sulla base del suo aspetto all’esame effettuato sul pezzo asportato durante l'intervento (“esame istologico”). Ogni tipo istologico ha un diverso comportamento clinico e necessita pertanto di terapie diverse.

Carcinoma Papillare: di gran lunga il più frequente (80-90% dei casi di neoplasia tiroidea), molto comune nel sesso femminile e nei soggetti di giovane età. La sua aggressività è moderata e i trattamenti disponibili (asportazione chirurgica seguita da terapia con iodio radioattivo) sono molto efficaci. Le cure assicurano un'altissima probabilità di guarigione o di controllo clinico della malattia, assicurando una sopravvivenza simile a quella della popolazione generale.

Carcinoma Follicolare: meno frequente (5-10% dei casi), tende a colpire persone più anziane delle precedenti e viene talora diagnosticato in una fase più avanzata. Anche in questo caso la terapia è estremamente efficace, perché il tumore capta lo iodio radioattivo, che è in grado di distruggerlo, e la sopravvivenza è buona.

Carcinoma Midollare: molto meno frequente (< 5% dei casi), talora a carattere familiare ed ereditario. Per questo motivo (e solo per questo tipo di tumore) è opportuno eseguire  un prelievo di sangue per calcitonina ed un  esame genetico che permette di individuare i familiari a rischio di malattia. La completezza della resezione chirurgica del tumore tiroideo e dei linfonodi del collo è importante ai fini della completa guarigione del tumore. Infatti il carcinoma midollare non capta il radioiodio ed il trattamento medico-nucleare post-operatorio non consente di distruggere gli eventuali residui di malattia.

Carcinomi Scarsamente Differenziati o Anaplastici: sono fortunatamente molto rari e colpiscono in genere persone di età molto avanzata. La terapia in questi casi è poco efficace ed in genere  il controllo della malattia non viene ottenuto neanche dalla chirurgia, quando effettuabile.