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Dominique Van Doorne

 

La chirurgia è la prima e più importante modalità di trattamento del carcinoma tiroideo. Di norma viene rimossa tutta la ghiandola (operazione chiamata “Tiroidectomia totale”), talora insieme ai linfonodi della regione centrale del collo (operazione chiamata “Linfoadenectomia del compartimento centrale”). Solo in presenza di metastasi evidenti all’esame clinico, ecografico o intra-operatorio, si estende la rimozione anche ai linfonodi delle regioni laterali del collo (“Linfoadenectomia laterocervicale”).

Se il carcinoma è stato scoperto solo dopo un intervento di tiroidectomia parziale (chiamata “Lobectomia”), eseguito per una patologia tiroidea inizialmente ritenuta benigna, dovrà essere valutato se è opportuno effettuare un nuovo intervento per completare l’asportazione di tutto il tessuto tiroideo residuo.

Talora l’intervento chirurgico è seguito da un abbassamento della voce o da un leggero cambiamento nel suo timbro abituale. Nella grande maggioranza dei casi si tratta di un fenomeno passeggero, causato dal trauma operatorio, che si risolve nel corso di alcuni giorni o settimane. Nei pochi casi in cui la raucedine è persistente, essa è dovuta a un danno dei nervi che controllano le corde vocali (chiamati “nervi ricorrenti”). Un'accurata valutazione dello specialista otorinolaringoiatra e un ciclo di semplici esercizi saranno in grado di ripristinare quasi completamente la voce.

Subito dopo l'intervento, in circa il 20% dei pazienti, la calcemia scende per una sofferenza transitoria dellle ghiandole paratiroidee. I sintomi dell'ipocalcemia sono formicolii al labbro superiore, alle mani e ai piedi e, nei casi più gravi, crampi muscolari. E' sufficiente un'iniezione di calcio endovena seguita da un'assunzione di calcio e vitamina D per bocca per normalizzare la calcemia. Nelle settimane successive all'intervento sarà necessario ricontrollare la calcemia e adattare il dosaggio della terapia. Nella maggior parte dei casi la funzione delle paratiroidi si normalizza nei mesi successivi all'intervento ed è possibile sospendere gradualmente la terapia con calcio e vitamina D. In una piccola percentuale dei casi (1-2%) le paratiroidi non riprendono la loro funzione (ipoparatiroidismo) ed è necessario continuare la terapia per tutta la vita.

Dopo la tiroidectomia, secondo la stadiazione del tumore, può essere indicata una terapia radiometabolica allo scopo di eliminare le cellule tiroidee residue e di facilitare i controlli nel tempo (terapia con radioiodio).