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Micaela Pellegrino & Francesca Garino
Endocrinologia Diabete e Metabolismo, Ospedale S Croce e Carle, Cuneo

 

L'ipoglicemia è la sindrome clinica che deriva dal basso livello di zucchero nel sangue, e che si risolve quando i livelli tornano normali.
Lo zucchero (che il nostro organismo ricava dai carboidrati, dalla frutta e dagli alimenti e bevande dolci) è il “combustibile” dei nostri organi, in particolare del cervello. Proprio per l’importanza dello zucchero, il corpo ne fa scorte nel fegato e nei muscoli, così da poterlo avere a disposizione quando i livelli nel sangue tendono a diminuire (ad esempio in condizioni di digiuno prolungato). Quando però i depositi non sono sufficienti a contrastare la riduzione dello zucchero nel sangue, si sviluppa l’ipoglicemia, di cui l’organismo si rende conto di solito per valori inferiori a 60 mg/dL, con sintomi che dipendono inizialmente da un’attivazione eccessiva del sistema nervoso (sintomi adrenergici): nervosismo, fame intensa, tremori, debolezza e palpitazioni. Questi sintomi sono dei segnali, che avvertono che è necessario mangiare, per riportare alla norma i livelli di zucchero. Nel caso in cui i segnali non vengano percepiti o soddisfatti, la glicemia può diminuire ulteriormente, con la comparsa di sintomi legati alla mancanza di zucchero nel cervello (neuroglicopenici): confusione, sonnolenza, alterazioni dello stato di coscienza fino al coma.
L’ipoglicemia può verificarsi abbastanza frequentemente nelle persone diabetiche (a seguito di digiuno, eccessiva somministrazione di farmaci, attività fisica non programmata, ecc), mentre è rara nei non diabetici, specialmente se in buona salute.
La terapia varia a seconda della causa scatenante; in ogni caso, in presenza di sintomi è importante assecondare ciò che gli stessi suggeriscono, cioè mangiare, preferibilmente zuccheri semplici, che correggano rapidamente la glicemia: acqua con 3 bustine di zucchero, oppure un bicchiere di succo di frutta o di latte. Dal momento che le cause possono essere molto diverse, anche il trattamento definitivo può essere molto differente, da una modifica delle abitudini alimentari fino a un intervento chirurgico. In presenza di sintomi di ipoglicemia, è importante rivolgersi al medico. Per rendere più facile l’identificazione della causa responsabile, è importante saper riferire le condizioni in cui si è verificato l’episodio: ad esempio se a digiuno o viceversa a breve distanza dal pasto, se dopo l’assunzione di cibi particolari o farmaci o alcol.