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Marcella Balbo
Endocrinologia e Malattie Metaboliche, Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria

 

I criteri per la diagnosi del diabete mellito, secondo le raccomandazioni del 2013 dell’associazione dei diabetologi americani, si basano su:

  1. glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dL, intendendo per digiuno un periodo di almeno 8 ore senza assunzione di nessun cibo o bevanda diversa dall’acqua

oppure:

  1. glicemia ≥ 200 mg/dL dopo 2 ore dal test OGTT (il test consiste nella somministrazione per bocca di una soluzione contenente 75 g di glucosio, con successiva misurazione della glicemia dopo 120 minuti)

oppure:

  1. HbA1c ≥ 48 mmol/mol o ≥ 6.5% (l’HbA1c o emoglobina glicata è una porzione dell’emoglobina (la proteina contenuta nei globuli rossi del sangue con la funzione di trasportare ossigeno nell’organismo), che si lega con il glucosio contenuto nel sangue e la sua misurazione fornisce una stima attendibile della glicemia media dei 3 mesi precedenti)

oppure:

  1. glicemia ≥ 200 mg/dL misurata in qualunque momento, in paziente con sintomi tipici per iperglicemia (poliuria, polidipsia, calo di peso).

I primi tre criteri, per dare una diagnosi certa di diabete, devono essere confermati, ripetendo il test per due volte.
Importante, inoltre, ricordare che esistono casi di iniziale alterazione del metabolismo glicidico, senza arrivare ai criteri per la diagnosi vera di diabete mellito. Questi casi sono da identificare precocemente, in quanto indicano che il soggetto ha un aumentato rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete:

  1. alterata glicemia a digiuno (IFG = Impaired fasting glucose): glicemia a digiuno compresa tra 100 e 125 mg/dL;
  2. alterata tolleranza al glucosio (IGT = Impaired glucose tolerance): glicemia a 2 ore dal test OGTT 75 g compresa tra 140 e 200 mg/dL;
  3. HbA1c compresa tra 39 e 47 mmol/mol (fra 5.7% e 6.4%).

Per individuare il più precocemente possibile i pazienti colpiti da diabete mellito, viene suggerito di eseguire questi esami (glicemia, HbA1c e test OGTT) nei soggetti che sono a rischio: persone sovrappeso o obese con uno o più fattori di rischio per diabete (età > 45 anni, familiarità per diabete, sedentarietà, pregresso riscontro di IFG o IGT, pregresso riscontro di diabete gestazionale, ipertensione arteriosa, bassi livelli di colesterolo HDL o alti livelli di trigliceridi, storia di malattia cardiovascolare).